Secondo una indagine Unaitalia, l’associazione che rappresenta oltre il 90% delle aziende avicole italiane, il 2020 ha visto gli italiani scegliere soprattutto le cosiddette “carni bianche”: pollo, tacchino e affini rappresentano ormai il 35% dei consumi a volume, seguiti da carni bovine e carni suine. Le ragioni di questa scelta sono molteplici, in primis la percezione delle carni avicole come “più sane” per l’organismo, meno pesanti per le arterie e più facili da digerire.
E negli ultimi anni il pollo in particolare è diventato protagonista dello street food (e non solo), con l’importazione sempre più su larga scala del celeberrimo “Fried Chicken”, il pollo fritto di creazione statunitense la cui diffusione si deve non soltanto ai 50 store KFC – Kentucky Fried Chicken – storica catena fondata dal Colonnello Sanders negli anni Trenta negli USA che tutt’ora utilizza una miscela di spezie “supersegreta” (fornita ai vari punti vendita da un blend creato da McCormick integrato ad un blend pre-miscelato da Griffith), ma anche all’utilizzo iconico del “secchiello” di cartone in diversi cult movies. Il pollo fritto è diventato talmente un “cult”, che gli si dedica addirittura una giornata celebrativa: il 6 luglio, cioè oggi.
Ma qual è il processo con cui viene preparato? Fonti “accreditate” attribuiscono grande peso alla marinatura notturna del pollo nel latticello: questo ammorbidirebbe la carne di pollo, depurandola da eventuali batteri, e farà in modo di mantenerla gustosa e tenera anche dopo il processo di frittura. Ma il sapore è tutto nella pastella e nella panatura ricca di erbe e spezie: timo, basilico, origano, pepe nero, aglio, pepe bianco, semi di sedano, zenzero, senape essiccata e paprika… sarebbero queste le 11 spezie segrete “trapelate” grazie ad un foglietto sbadatamente condiviso con la stampa da un erede del colonnello.
Vero o falso che sia, una delle icone statunitensi, fra i piatti più ordinati al mondo ai servizi di delivery, rappresenta una vera e propria manna per chiunque volesse dedicarsi alla sperimentazione e alla personalizzazione della ricetta. A partire dalla marinatura fino ad arrivare alla croccantezza esterna, che si può incrementare utilizzando dei fiocchi di mais (possibilmente senza zucchero), il pollo è sicuramente una carne dal sapore talmente neutro da favorire le versioni più fantasiose e gourmet.
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