Manca poco più di un mese all’arrivo dell’autunno: cosa dobbiamo aspettarci nel mondo degli ingredienti, delle abitudini di consumo e degli stili di vita? Dopo un anno e mezzo decisamente stressante, una ripresa a singhiozzo e importanti cambiamenti nelle modalità di fruizione, soprattutto nel fuori casa, il mercato torna decisamente sui temi del “comfort”, del benessere inteso anche come coccola, del naturale come risposta al super-lavorato e super-processato.
Partiamo dalle bevande alcoliche: “NoLo” inteso come no o low – poco – alcolico è destinato a crescere di importanza anche sui mercati non anglosassoni, e rappresenta una opportunità di differenziazione dell’attività soprattutto per il settore birre, duramente colpito dalla pandemia e dallo stop forzato dei consumi on-trade. Di pari passo con il “NoLo”, vedremo una incidenza sempre più marcata di opzioni “better-for-you”, con una riduzione del contenuto di zuccheri ed un posizionamento più salutistico, come i cocktails a base di liquori alle erbe (aperitivi e/o digestivi), i cocktails a base gin e la differenziazione nel settore, con una tipizzazione sempre più accentuata delle note erbacee o speziate dominanti, e un ritorno di drink a base vino, soprattutto vino rosso, notoriamente percepito come più sano. È anche prevedibile sperimentare la “coda lunga” del lockdown e degli aperitivi via Zoom, con l’aumento di proposte di aperitivi e cocktail pronti per il consumo domestico.
Il mondo delle bevande analcoliche, al di là del rafforzamento del “free-from”, vedrà una tendenza sempre più marcata verso i colori naturali e i prodotti con claim salutistici, in particolare per il rafforzamento delle difese immunitarie e il benessere generale dell’organismo. Aumenteranno anche le proposte di cocktail analcolici a base succo, per un consumo più adulto e differenziato.
Nel mondo del food, il trend dell’anno – e anche del 2022 – è sicuramente il plant-based, come conseguenza della crescente attenzione per il benessere non solo personale, ma anche ambientale. Con l’aumento di consapevolezza sull’impatto ambientale e climatico del consumo di carne, il mercato delle proteine vegetali è destinato a crescere vertiginosamente nell’immediato futuro, e potrebbe rappresentare fino al 10% del mercato globale delle proteine entro il 2030, con un valore stimato di $162 miliardi. Le alternative vegetali a burger (vitello e manzo) e salsicce (maiale) sono innumerevoli, e il 2021 è stato l’anno delle alternative vegetali al pollo (in particolare le “crocchette” o nuggets). L’autunno e l’inverno vedranno invece il moltiplicarsi delle alternative vegetali al pesce (dai bastoncini con panatura al “tonno vegetale”) e crescenti investimenti nelle alternative vegetali al formaggio, complice anche la crescente incidenza di intolleranza al lattosio fra i consumatori.
Nei settori più tradizionali del food aumenteranno le proposte “low-carb”, sulla scia del ritorno in voga delle diete ketogeniche: pasta “non pasta” a base di legumi, e il cavolfiore che si conferma un prodotto flessibile e perfettamente adatto ad essere trasformato in gnocchi, base per pizza o contorno (al posto del riso).
Gli ingredienti dell’autunno? Erbe, radici e soprattutto funghi: ingredienti semplici e antichi, ma ricchi di sostanze nutritive e altamente adattabili a diverse preparazioni, dai primi ai piatti unici, dalle ricette più “fusion” alla riscoperta di antiche tradizioni culinarie. E tradizione è sicuramente una delle parole chiave per l’autunno, come sempre accade a seguito di periodi di incertezza e difficoltà: il ritorno ai sapori antichi, la riscoperta delle “cose fatte in casa”, le ricette della nonna, saranno leve promozionali sempre più evidenti.
Anche nel dolce, e in particolare nel settore della ricorrenza (cioccolato, prodotti da forno, dessert), vedremo confluire trend come premium, provenienza degli ingredienti, tradizione, semplicità. Il panettone “quello d’una volta” con le uova fresche da allevamento a terra, la lievitazione lenta, le farine antiche macinate a pietra, il limone di Sorrento e la vaniglia biologica del Madagascar, ad esempio.
Ultimo, ma non ultimo, un’occhiata ai colori: quali saranno quelli che domineranno l’autunno 2021? Continueremo a vedere toni brillanti, accesi, all’insegna dell’ottimismo e della speranza? Parrebbe di sì, ma con un rinnovato interesse non tanto per il colore in sé, ma più per il modo in cui interagisce e si fonde con altri colori. Possiamo quindi dire che il trend che osserveremo in autunno è quello dell’armonia e dell’equilibrio.
Secondo le predizioni Pantone®, il giallo luminoso, simbolo di ottimismo e di promessa per un futuro migliore, sarà ancora il colore dominante nella seconda parte dell’anno, arricchito dal blu cobalto ispirato alla libertà e alla vastità del mare, dal verde brillante ispirato alla vita all’aperto – un rimando post-pandemico. Tornerà anche il rosso vibrante, foriero di rinnovato dinamismo ed entusiasmo.